io e non-io

01/10/2025

Елица Попова

DALLA NATURA AL PAESAGGIO: GEOGRAFIA DELL’ANIMO NEL PRIMO MONTALE. La natura come «grembo» e il paesaggio come «preda» nell’universo poetico di Ossi di seppia di Eugenio Montale

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    Con la raccolta di versi Ossi di seppia, pubblicata per la prima volta nel 1925, il poeta Eugenio Montale, premio Nobel di letteratura del 1975, fa il proprio esordio sulla scena poetica italiana del ‘900. La raccolta contiene testi scritti fra 1918 e 1924 ed è tutta ambientata nella terra natale del poeta, Liguria. Il presente studio, scritto in occasione al Colloque International L’idée de nature dans les Littératures Romanes, tenutosi nell’Università di Sofia nel 2006, indaga sul peculiare vincolo che unisce i versi giovanili di Montale e il contesto naturale e geografico in cui essi si trovano ambientati. Nei versi ossuti (dal titolo: Ossi di seppia) del Ligure, come appare non di rado chiamato Montale in sede critico- letteraria, natura e paesaggio appaiono dotati di specifica autonomia referenziale e la loro concreta raffigurazione nonché carica funzionale nei versi si giustifica e si realizza in virtù del rapporto dialettico tra io e non-io ivi raffigurato. Lo studio è un’approssimazione approfondita, non esaustiva, al tema e prende spunto dalle considerazioni teoriche sull’essenza e la potenzialità di raffigurazione del fenomeno paesaggistico nell’ambito della letteratura, avanzate dallo studioso Michael Jakob nel suo volume Paesaggio e letteratura, del 2005. Per ciò che concerne la materia montaliana, specificamente, la relazione poggia su conquiste interpretative di maggiori critici italiani del XX secolo, lettori penetranti, lucidi della prima poesia di Montale. Parole chiave: Montale, natura, paesaggio, io e non-io, ricerca d’identità, correlativo soggettivo